Cresce il Fintech in Italia

17/12/2019 Autore: Maria Moro

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Aumenta il numero delle startup attive in ambito finanziario e assicurativo, ma cresce anche l’interesse degli utenti privati. Più lenta la trasformazione digitale nelle Pmi, ancorate al rapporto personale (esegui il login per continuare)

L’innovazione digitale del settore bancario, finanziario e assicurativo inizia ad avere un impatto visibile e a produrre effetti sulla trasformazione dei rispettivi settori. A guidare l’evoluzione un esercito di startup, focalizzate sulle tecnologie digitali e sull’open innovation. Se ne è parlato a Milano al convegno "Fintech & Insurtech: è tempo di alleanze”, dove è stata presentata la ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano.
Anche in Italia il settore sta crescendo: sono 326 le startup Fintech & Insurtech censite per un volume di finanziamenti totale di 654 milioni di euro, in media 2,6 milioni per azienda: fuori quota alcune imprese leader tra cui Prima Assicurazioni (finanziata per 100 milioni di euro) e MoneyFarm, con oltre 70 milioni. Nel 42% dei casi le startup operano nei servizi bancari, nel 25% nei servizi tecnologici per i settori finanziario e assicurativo. La crescita passa per partnership strategiche e tecnologiche favorite da architetture “open”: il 73% delle startup italiane ha avviato almeno una collaborazione che nella metà dei casi è finanziaria, le aziende che costituiscono la controparte invece ricercano nelle startup la possibilità di accedere a nuove tecnologie come API, Big Data Analytics e Intelligenza Artificiale.

PRIVATI PIÙ ATTIVI DELLE IMPRESE
Per quanto riguarda il riscontro degli utenti rispetto alle Fintech, l’Osservatorio stima che in Italia 12,7 milioni di persone (29% della popolazione tra i 18 e 74 anni) abbia utilizzato almeno un servizio Fintech & Insurtech nel 2019, la percentuale si alza notevolmente però nella fascia tra i 18 e 24 anni, in cui il 72% utilizza almeno un servizio fintech o insurtech: servizi più utilizzati sono il Mobile Payment (14%) e i Chatbot per comunicare con la banca (10%), tra i meno utilizzati le assicurazioni istantanee e on demand (2%) e le assicurazioni con premi basati sul comportamento (1%).

Tra le PMI prodotti e servizi finanziari non sono completamente diffusi: il 36% delle imprese non ne hai mai fatto uso, il 64% usa soprattutto anticipo fatture (62%), prestiti a medio-lungo termine (43%) e leasing (42%).
Negli strumenti di pagamento prevalgono i bonifici (98%) e gli F24 (81%). Il canale digitale dell’Internet Banking prevale negli strumenti di pagamento, mentre nella fruizione dei prodotti finanziari vi è un forte equilibrio tra canale digitale e fisico.
La gestione del contatto con gli istituti finanziari è tenuta nel 68% delle PMI direttamente dal proprietario o da uno dei soci, e si registra un’elevata propensione a rimanere con la banca principale (89% delle PMI).
Nella scelta della banca e della compagnia assicurativa principale prevalgono criteri legati alla convenienza economica (rispettivamente per il 49% e il 60% delle PMI) e in secondo luogo all’adeguatezza dell’offerta (45% e 49%).
Nella scelta delle assicurazioni, le PMI si rivolgono principalmente ad attori tradizionali, come compagnie assicurative (90%) e banche (36%), acquistando soprattutto con modalità tradizionali (il 78% opta per un canale completamente fisico), ma il 18% si affida a soluzioni in cui il digitale supporta il processo.

Lo sviluppo ulteriore delle startup fintech e insurtech passa dalla possibilità di fare sistema: il 44% delle intervistate ritiene che sarebbe utile creare un ambito di sperimentazione – un Sandbox italiano - disciplinato dalla normativa del settore bancario, finanziario, assicurativo, così da poter crescere di più riducendo i costi, sperimentare nuove soluzioni, creando fiducia negli stakeholder, e adempiere più efficientemente alla regolamentazione.