Le sfide per aziende internazionali
09/06/2020 Autore: Benedetta Premoli - AIG Multinational client executive
L’attuale contesto globale mette le imprese di fronte a rischi nuovi o più complessi - dal cyber all’ambiente, dal reputational alla compliance - che vanno affrontati con esperienza multinazionale e capacità di risoluzione locale
Le aziende multinazionali operano in uno scenario sempre più dinamico, soggetto a frequenti cambiamenti normativi, tensioni commerciali e agli effetti della globalizzazione. Molti imprenditori delocalizzano verso i mercati emergenti per contenere i costi della manodopera o della produzione e stanno affrontando le conseguenze della Brexit.
In questo scenario, anche le sfide cui le imprese sono sottoposte diventano sempre più complesse. Oltre a quelle legate all’attività commerciale vera e propria, rimangono cruciali la garanzia della certezza della copertura e di una sufficiente conoscenza dei rischi emergenti. Secondo un sondaggio di FERMA* effettuato su un campione di risk manager europei, i timori delle aziende riguardano soprattutto questi ambiti:
• cyber: se prima c’erano pochi, grossi obiettivi da neutralizzare, ora la frequenza degli attacchi è aumentata e colpisce in momenti di scarsa attenzione, spesso per chiedere dei riscatti. Inoltre, il cyber è un settore soggetto a frequenti cambiamenti normativi, basti pensare al GDPR;
• velocità del cambiamento tecnologico: può privare soprattutto le PMI di opportunità importanti a causa della scarsità dei mezzi a disposizione per fronteggiarlo;
• rischi ambientali: impattano le multinazionali con esposizione in stati frequentemente soggetti a calamità naturali o al cambiamento climatico;
• multe e conseguenze reputazionali legate alla violazione dei requisiti normativi;
• nuove leggi assicurative e riassicurative: limitano il collocamento dei rischi in una giurisdizione diversa dalla propria.
Per rispondere a queste sfide, è buona norma per le aziende:
• conoscere bene i propri asset tangibili (fabbricati, macchinari, giacenze) e intangibili;
• valutare correttamente i potenziali rischi a cui sono esposte;
• definire i propri obiettivi secondo un orizzonte temporale medio-ampio;
• pianificare attività mirate di loss prevention;
• analizzare in modo critico i dati per trasformarli in conoscenza.
La valutazione puntuale del rischio aiuta a porre in essere rimedi di loss prevention, tali per cui esso venga arginato, ma qualora questi accorgimenti non bastassero, qualora lo stesso si verificasse, a mitigarne l’impatto in modo sostanziale. Una volta completata l’analisi, è necessario cercare la soluzione più adatta.
I programmi multinazionali come risposta alle sfide del mercato - come AIG le ha raccolte
Per rispondere allo scenario globale e alle esigenze delle proprie aziende clienti, negli ultimi tre anni AIG ha aumentato il focus sui programmi internazionali. Ciò è stato possibile grazie a cospicui investimenti in ambito tecnologico, a un network composto da oltre duecento Paesi e alla revisione continua di accordi per trovare uno o più fronting partner adatti a supportare i programmi multinazionali in tutti i territori e per tutti i prodotti.
L’Italia, in particolare, ha seguito le direttive globali con alcune azioni mirate, attività di cross-selling, creazione di un team Multinational dedicato al supporto di clienti, broker e che collabora strettamente con Underwriter e Distribution.
Grazie a queste azioni siamo in grado di garantire allineamento con i broker in anticipo rispetto alle scadenze, per lavorare meglio durante i periodi di picco, ottenere i dati necessari al rinnovo prima dell’inception e garantire così la certezza contrattuale anche nei paesi cash before cover o con norme restrittive sul backdating. È garantito anche il monitoraggio costante del network per migliorare la comunicazione tra tutti i soggetti coinvolti in fase di pre e post-bind.
Rispetto alla global policy, il programma multinazionale garantisce ai risk manager un pricing competitivo e una maggiore facilità nella gestione, oltre al rispetto delle normative locali grazie all’utilizzo di wording “best local standard” emessi in lingua locale e con una gestione puntuale dei sinistri.
Tutti questi elementi sono di grande aiuto alle aziende nella fase delicata del trasferimento del rischio.
AIG è in grado di offrire anche soluzioni diverse rispetto al programma multinazionale risk transfer. La compagnia, infatti, è attiva da oltre cinquant’anni nei servizi di global fronting. Questi programmi offrono soluzioni alternative al tradizionale mercato di assicurazione e riassicurazione e sono focalizzati in particolare su alcuni rischi di difficile piazzamento. L’obiettivo è guidare i clienti nella scelta della soluzione assicurativa più ad hoc e aiutarli a finanziare i rischi. Generalmente, il veicolo è la captive del cliente stesso, a cui AIG offre i servizi di emissione, gestione dei sinistri e dei flussi contabili. Fra gli elementi di vantaggio competitivo offerti dalla compagnia si annoverano:
• riduzione dell’esposizione;
• ruolo della captive come “incubatore” per alcuni rischi emergenti, come afferma Stephen Morton (Head of Multinational – AIG Europe S.A.). Infatti, se confrontate con i normali assicuratori e riassicuratori, le captive sono potenzialmente in grado di assorbire rischi per i quali potrebbe non esserci sufficiente appetito nel mercato assicurativo, per esempio quelli legati ai social media o alla protezione del marchio. A questi si aggiungono i rischi complessi o difficili da piazzare perché reduci da sinistri importanti;
• elevata esportabilità della riassicurazione in Paesi solitamente molto restrittivi (ad esempio il Brasile);
• possibilità di affittare una captive (rent a captive);
• conoscenza dettagliata delle esigenze normative e delle best practice locali;
• implementazione tailor-made del programma assicurativo e assegnazione di un account executive specifico per rispondere alle esigenze del cliente.
Sulla base di questi elementi, AIG sta ampliando i propri orizzonti nel mercato del risk management, coinvolgendo note multinazionali in ambito petrolifero e manifatturiero operanti a livello globale e ricche di asset intangibili. Come AIG Italia, possiamo vantare grande esperienza nella gestione dei programmi Risk Management e negli ultimi dodici mesi registriamo l’aumento di quasi il 20% nel numero di programmi gestiti e una media di quindici giorni da inception ad emissione delle polizze locali (con una riduzione del 47% rispetto ai tempi dello scorso anno).
Che sia un tradizionale programma risk transfer o uno di risk management, l’obiettivo di AIG, in Italia e nel mondo, è continuare a rispondere in modo efficiente alle esigenze dei propri clienti in uno scenario globale sempre più mutevole e particolarmente difficile in questo momento storico, da cui ci auguriamo di uscire più forti di prima.
Stiamo lavorando in questo momento storico complesso e grazie alle nostre strutture internazionali per offrire un servizio “smart”, atto a fornire un supporto ulteriore. Siamo inoltre certi che questa difficoltà consoliderà ulteriormente il rapporto tra AIG e i suoi partner.
*Federation of European Risk Management Associations; Data del sondaggio citato nell’articolo è del dicembre 2018