Covid-19 risks Outlook: rischi emergenti

26/08/2020 Autore: Stefano Belcredi - Head of Big Brokers and CI Customers Zurich Commercial Insurance

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Il report redatto dal World Economic Forum in collaborazione con Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group evidenzia l’importanza del risk management nello scenario post Coronavirus per gestire con il minore impatto possibile le criticità di un mondo che ha subito un importante cambiamento.

Recessione, perdita di posti di lavoro, un’altra pandemia e il protezionismo rappresentano le preoccupazioni principali dei leader di settore. Se i leader mondiali, le imprese e i responsabili politici non collaborano per gestire le conseguenze della pandemia, nei prossimi 18 mesi aumenteranno le difficoltà economiche e il malcontento sociale. Queste sono le conclusioni a cui giunge il report “Covid-19 Risks Outlook: A Preliminary Mapping and Its Implications”, redatto dal World Economic Forum in collaborazione con Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group, che raccoglie le opinioni di 350 risk manager a cui è stato chiesto di valutare le prospettive per i prossimi 18 mesi e di classificare le loro maggiori preoccupazioni in termini di probabilità e conseguenze per il pianeta e per le attività economiche. Il report presenta una panoramica delle possibili conseguenze basate sul rischio e legate al Coronavirus e ai suoi potenziali effetti secondari, iniziando dall’analisi della crisi che si sviluppa su tre dimensioni: sanitaria, economica ed energetica. La situazione di crisi ha fatto emergere chiaramente l’interdipendenza dei rischi globali innescati dalla pandemia di Covid-19 e cambierà, inoltre, molti aspetti del mondo in cui viviamo: la geopolitica, l’impatto economico su molti settori industriali, la concorrenza, gli impatti sociali di lungo periodo come ad esempio l’esacerbazione delle disuguaglianze, i comportamenti dei consumatori, la natura del lavoro e il ruolo della tecnologia sul lavoro e a casa.

Secondo la ricerca, lo scenario di rischio post Covid-19 coinvolge quattro ambiti tra loro interconnessi e interdipendenti: rischi economici, ambientali, sociali, tecnologici.

Rischi economici, sociali, geopolitici e informatici

Il rischio predominante nella percezione delle imprese è l’impatto economico della pandemia di Covid-19. Due terzi degli intervistati ritengono infatti che una prolungata recessione globale sia una delle principali preoccupazioni a livello economico, a cui seguono i rischi legati ai fallimenti insieme alle difficoltà delle imprese nell’affrontare la ripresa e all’interruzione delle catene di approvvigionamento. La terza conseguenza più preoccupante per le imprese è rappresentata dall’incremento degli attacchi informatici e dell’utilizzo fraudolento dei dati; infine, un peso rilevante viene attribuito all’impatto sul business di eventi dirompenti dal punto di vista geopolitico: più del 40% degli intervistati ritiene le restrizioni sulla circolazione di persone e merci tra le ricadute più preoccupanti della pandemia.

La principale conseguenza in termini ambientali a livello globale è rappresentata dalla mancanza di investimenti in ambito climatico. Anche se la produzione industriale in tutto il mondo è stata tagliata da blocchi e chiusure, con un conseguente netto calo di emissioni e inquinamento globale, il Covid-19 potrebbe avere gravi effetti post-crisi sul pianeta e sulle sue specie. Oltre ai pericoli per la salute pubblica, la pandemia e i conseguenti lockdown e chiusure che ne derivano potrebbero avere effetti duraturi su persone e società. Secondo il 40% degli intervistati, tra i principali rischi di natura sociale a livello globale, c’è l’insorgenza di una nuova malattia infettiva. Al secondo posto troviamo l’elevata disoccupazione strutturale, considerata il secondo rischio più preoccupante a livello globale in quanto potrebbe esacerbare le disuguaglianze e incidere sulla salute mentale e sulla coesione sociale, oltre a generare conseguenze economiche dirette. Un fattore di preoccupazione rilevante è l’accelerazione dell’automazione della forza lavoro, indicato dal 25% degli intervistati come il risultato più probabile della crisi del coronavirus, con potenziali ricadute sul benessere individuale e sociale. Un terzo degli intervistati, infine, si aspetta nel medio termine anche un crollo delle economie in via di sviluppo, che avrebbe conseguenze umanitarie disastrose in quanto i gruppi vulnerabili subirebbero gli impatti peggiori. 

Tra i principali rischi tecnologici a livello globale, secondo il 38% degli esperti intervistati, vi sono i nuovi modelli di lavoro, che creano una maggiore esposizione agli attacchi informatici e all’utilizzo fraudolento dei dati. 

Se da un lato la tecnologia è stata fondamentale nella gestione della crisi Covid-19 e l’economia “contact-free” può anche creare nuove opportunità di lavoro nel mondo post-pandemia, la maggiore dipendenza dalla tecnologia ha incrementato i rischi legati alla sicurezza informatica.

Sentiment diversi per aziende e persone

Come spesso accade, non tutti i rischi sono però percepiti allo stesso modo da diversi soggetti.
Infatti se il perdurare della recessione globale è la comune massima preoccupazione sia delle popolazioni del mondo sia delle aziende, non possiamo dire altrettanto di rischi più “sociali”: ad esempio un alto tasso di disoccupazione o il minor sostegno fiscale dei governi non sono tra i principali pensieri delle aziende, che invece guardano con timore più agli attacchi cyber (senz’altro siamo tutti più vulnerabili oggi) e alle ingestibili fratture nella “supply chain”.
Limitazioni negli spostamenti di persone e beni preoccupano invece tanto il privato cittadino quanto le società. 

“Dovremo essere sempre più pronti ad affrontare situazioni inaspettate, com’è stata la pandemia da Covid-19”, afferma Massimiliano Roveda, Head of Commercial Insurance Zurich Italia, “Io e il mio team in Zurich, cerchiamo di mettere a disposizione dei clienti tutta la nostra esperienza, impegnandoci costantemente alla diffusione della cultura della prevenzione e gestione dei rischi. Riteniamo che questi siano fattori strategici nella creazione del valore aziendale, soprattutto in un mondo che cambia così velocemente”.