Il vaccino, una soluzione attesa
04/02/2021 Autore: redazione ANRA
A livello mondiale le percentuali di chi è interessato al vaccino variano dall’adesione quasi totale dell’Asia Pacifica allo scetticismo di alcuni paesi europei. Secondo un sondaggio, in genere i cittadini sono più soddisfatti di come la pandemia è stata gestita dai servizi sanitari rispetto che dal governo.
Il vaccino è considerato una soluzione alla propria libertà di muoversi dalla maggior parte degli italiani e dei cittadini del mondo. Dopo un anno di pandemia la possibilità di sottoporsi a vaccinazione è vista non solo come una soluzione al periodo di pandemia ma anche come una protezione personale che permette di spostarsi con maggiore serenità. Un recente sondaggio, condotto da Win a livello globale e da Bva Doxa per l’Italia, ha rilevato le opinioni e le previsioni relative al vaccino, alle probabilità di viaggiare nel corso del 2021 e anche al modo in cui, secondo i cittadini, i governi e i sistemi sanitari nazionali hanno gestito la crisi pandemica. Il campione intervistato per il WIN World Survey 2020 è costituito da 26.759 persone di 32 paesi.
Un italiano su tre è sicuro di volersi vaccinare
A livello globale, la stragrande maggioranza delle persone è favorevole a ricevere il vaccino contro il coronavirus: 7 persone su 10 dichiarano di voler essere vaccinate, un interesse che non differisce se si considera il genere o le diverse fasce di età. A livello globale, l’Asia Pacifica è l’area in cui è maggiore la percentuale di popolazione disposta ad essere vaccinata (80%): Vietnam (98%), Cina (91%) e India (91%) sono i tre paesi che guidano la classifica mondiale. Al contrario, in paesi come Serbia (62%), Croazia (59%), Francia (56%) e Libano (56%), la maggioranza della popolazione non manifesta una volontà di farsi vaccinare. In Italia sono il 70% i cittadini che dichiarano di volersi vaccinare contro il coronavirus (il 33% dichiara che sicuramente si vaccinerà, mentre il 37% probabilmente si vaccinerà), mentre è attorno al 10% la percentuale di coloro che sicuramente non intende vaccinarsi, molto più bassa rispetto ad altri Paesi europei come la Francia (24%) e la Germania (16%).
Fonte immagine: Win
Più soddisfatti del sistema sanitario che del governo
Gli europei sono più soddisfatti di come i sistemi sanitari hanno gestito la crisi da Covid-19, piuttosto di come è stata gestita dal proprio governo. Anche gli Italiani valutano migliore la capacità del sistema sanitario, rispetto alla capacità del governo di gestire la crisi pandemica, ma in entrambi casi la maggior parte della popolazione afferma di essere molto o abbastanza soddisfatta: 51% dei cittadini italiani ritiene che il governo abbia fatto un buon lavoro nel gestire la crisi, mentre il 60% ritiene che il sistema sanitario sia stato all’altezza della situazione. Nel complesso, in Europa la situazione si delinea in modo abbastanza simile (il 45% si dice soddisfatto del proprio governo, il 57% del proprio sistema sanitario) ma con divari più significativi a sfavore della classe politica. I distacchi maggiori, per quanto riguarda i paesi europei, si registrano nel Regno Unito (35% soddisfatto del governo, 71% del sistema sanitario), Spagna (26% e 51%), e Francia (35% e 55%). L’Irlanda è tra i pochi paesi europei più soddisfatti del governo (63%) che del sistema sanitario (46%).
A livello mondiale, è ancora l’Asia Pacifica a distinguersi quando si tratta di valutare positivamente il modo in cui il governo ha gestito la crisi pandemica (73%) e la capacità del sistema sanitario (79%). I paesi che hanno valutato meglio entrambe le istituzioni sono Cina e Vietnam con punteggi che hanno superato il 90% di gradimento, mentre Polonia (81%), Spagna (72%), Libano (72%) ed Ecuador (70%) sono coloro che hanno valutato più duramente le azioni dei loro governi. Nella valutazione del loro sistema sanitario, la Polonia (87%) e l’Ecuador (78%) tornano ad essere tra i paesi che hanno dato una valutazione più dura, seguiti dal Perù dove il 70% dei cittadini ritiene che la situazione sia stata gestita male.
Attesa ma poca speranza per i viaggi
Per quanto riguarda la possibilità di viaggiare all’estero nel 2021, sia per vacanza sia per lavoro, rispettivamente il 65% e il 77% dei cittadini intervistati a livello mondiale lo considerano irrealizzabile. La Cina riporta uno dei più alti livelli di persone disposte a vaccinarsi e allo stesso tempo il più basso livello di intenzione a viaggiare durante il prossimo anno. In Italia il 31% degli individui viaggerà all’estero per vacanza nel 2021 (l’11% dichiara che sarà molto probabile, il 21% abbastanza probabile), mentre il 17% dice che si recherà all’estero per motivi di lavoro.