I Lloyd’s misurano la cultura dell’inclusione
30/03/2021 Autore: Maria Moro
Da qualche anno i sindacati londinesi hanno avviato iniziative per migliorare al proprio interno la parità di genere, l’inclusione delle minoranze, il benessere personale e il rapporto con i superiori. La survey condotta sul 2020 mostra miglioramenti sensibili in molte voci, il mercato comunque intende continuare verso la costruzione di un ambiente di lavoro positivo per tutti.
Da qualche anno i Lloyd’s hanno intrapreso un percorso di rinnovamento culturale che punta all’inclusione e all’incremento di forme di dialogo all’interno dei Sindacati. Punto fondamentale dell’attività è la misurazione del cambiamento verso il raggiungimento degli obiettivi, un passaggio effettuato con cadenza annuale che serve anche a “correggere il tiro” laddove si manifesti la necessità.
Nelle scorse settimane sono stati presentati i risultati relativi all’analisi sulla cultura inclusiva del 2020, un anno che si è mostrato impegnativo ma durante il quale le azioni intraprese dai Lloyd's hanno prodotto cambiamenti positivi in tutte le aree prioritarie osservate.
I risultati del secondo sondaggio annuale sulla cultura promosso dai Lloyd’s dimostrano i progressi raggiunti nelle quattro aree identificate nel 2019 come fondamentali per guidare il cambiamento culturale nei mercati: equilibrio di genere, possibilità di parlare liberamente, benessere e qualità della leadership.
Migliora l'inclusione, invariato i senso di pressione lavorativa
Rispetto all’equilibrio di genere, il divario su alcune specifiche voci tra le percezioni delle donne (migliorate in media di 7 punti) e quelle degli uomini si è ridotto sostanzialmente in quasi tutti i criteri misurati. Inoltre, c'è stato un miglioramento di 5 punti nel numero di intervistati che ritengono che le persone non abbiano pari opportunità (2020: 14%; 2019: 19%).
Il secondo punto riguarda la libertà di potersi esprimere apertamente riguardo ai comportamenti tenuti all’interno dei mercati, aspetto migliorato del 5% rispetto al 2019 (50% nel 2020 contro il 45% nel 2019); inoltre si è registrata una crescita di 16 punti relativamente a coloro che affermano di essere stati ascoltati e presi in considerazione nel momento in cui hanno evidenziato delle proprie preoccupazioni (57% nel 2020, erano il 41% nel 2019).
Riguardo al benessere sul luogo di lavoro, è stato inferiore il numero di intervistati che ritiene di aver avuto un impatto negativo su salute e benessere (15% nel 2020; 23% nel 2019), rimane invece invariata nei due anni la percentuale di coloro che si sentono sottoposti a pressione eccessiva nello svolgimento del proprio lavoro (40%), anche se nove intervistati su dieci si sono sentiti supportati dai propri superiori durante tutta la crisi del coronavirus.
Infine, alla voce Leadership, è notevolmente diminuito (dal 16% del 2019 al 8% del 2020) il numero di intervistati che incolpano i dirigenti senior della propria organizzazione di non assumersi responsabilità, soprattutto quando le cose vanno storte. È scesa al 15% (contro il 22% del 2019) anche la percentuale di intervistati secondo i quali le persone nella propria organizzazione hanno “chiuso un occhio” di fronte a comportamenti inappropriati.
Sebbene questi risultati mostrino dei progressi, va sottolineato che nel complesso i dati raccolti tra i professionisti di etnia nera e delle minoranze evidenziano la necessità di un'attenzione aggiuntiva per migliorare le opportunità e le esperienze di questi gruppi.
Infine va sottolineato che i risultati del sondaggio 2020 sono necessariamente influenzati dalle restrizioni per il Covid-19 che hanno spinto verso ambienti di lavoro virtuali, una condizione il cui effetto sui risultati della survey al momento non è possibile pesare. Rimane, tuttavia, molto elevato l’impegno dei Lloyd’s verso la costruzione di una cultura interna maggiormente inclusiva, anche attraverso nuovi strumenti e nuove iniziative.