Risk Manager: professione sempre più apprezzata e attraente
17/05/2023 Autore: redazione ANRA
Al Seminario ANRA del 4 maggio sono stati presentati i risultati della recente ricerca “Come evolve il ruolo del Risk Manager” svolta in Italia. Uno sguardo a livello europeo permette di valutare l’opportunità per i giovani di avvicinarsi alla gestione del rischio
La recente indagine Come evolve il ruolo del Risk Manager svolta da ANRA presso i propri associati, in partnership con Protiviti, e presentata all’edizione 2023 del Seminario ANRA dello scorso 4 maggio attesta ormai che la totalità delle aziende con oltre 50 dipendenti afferma di avere all’interno della propria organizzazione una figura o un team dedicato all’attività di Risk Management.
Ecco i principali dati emersi:
- il 92% delle aziende intervistate afferma di avere definito all’interno della propria organizzazione una figura dedicata all’attività di Risk Management (100% per aziende con oltre 50 dipendenti);
- il ruolo del Risk Manager tende ad assumere una sempre più connotata importanza strategica all’interno degli organogrammi aziendali: il 45% degli intervistati riferisce di rispondere direttamente al CEO e il 27% al CFO;
- il 56% dei Risk Manager è coinvolto in maniera strutturata e continuativa in discussioni sul rischio dal top management aziendale dove il processo implementato risulta nell’80% dei casi Enterprise Wide, ovvero a copertura di tutte le aree di rischio evolvendo dalla logica storica dei soli rischi assicurabili.
«La modernità del ruolo è spinta dalla complessità della situazione geopolitica, dal ruolo specifico della gestione del rischio negli ambiti ESG (environmental, social, governance), dagli impatti evidenti dei rischi climatici e certamente dalla maggiore sensibilità alla gestione dell’emergenza aziendale sperimentata nell’epoca pandemica», spiega Carlo Cosimi, Presidente di ANRA.
Rimane invece ancora pioneristica la digitalizzazione dei processi di Risk Management, con il 68% dei Risk Manager che non dispone di tool informatici di supporto al processo: il 32% di risposte positive si concentra su aziende con fatturati superiori ai 500 milioni di euro e principalmente nel settore Energy&Utilities.
«Considerando poi i dati della recente ricerca European Risk Manager Survey Report 2022, pubblicata a fine marzo del 2023 da FERMA (Federation of European Risk Management Association), prosegue Cosimi, emerge una notevole propensione all’assegnazione di ruoli nei team aziendali di Risk Management a giovani laureati in discipline economiche - sociali, con forte vocazione all’internazionalizzazione».
Dall’indagine emerge anche che:
- in Italia il 73% dei Risk Manager sono uomini e il 27% donne, mentre in Europa le percentuali indicano il 68% di uomini e il 32% di donne; la percentuale di uomini sale oltre l’80% nella fascia d’età più senior (oltre 60 anni);
- l’età media del Risk Manager in Europa è attorno ai 45 anni mentre in Italia si attesta attorno ai 36 anni, da segnalare che tra gli Under30 si inverte la percentuale di genere, con il 61% di donne.
Ultima curiosità, quanto guadagna mediamente chi si occupa di Risk Management in azienda?
Si stima, parametrando le ricerche delle più prestigiose società di selezione delle risorse umane, che un Risk Analyst Junior - ovvero alla prima assunzione post-lauream - possa avere una retribuzione lorda tra i 28 mila e i 35 mila euro, che sale a 40 – 60 mila euro per un Risk Analyst con 3-5 anni di esperienza in azienda.
Per le posizioni più esperte si passa alla figura di Senior Risk & Insurance Manager, con retribuzioni lorde tra gli 80 mila e i 100 mila euro, per arrivare ai ruoli di Chief Risk Officer, nell’ambito di strutturate aziende europee, con retribuzione lorda dirigenziale che varia dai 150 mila ai 220 mila euro.