Nutrirsi sano e salvare il pianeta
01/09/2023 Autore: Giovanni Favero
L’incontro con Fulvio Muzio, illuminato dietologo, illustra l’importanza di modelli nutrizionali per il binomio salute e sostenibilità
Alimentarsi bene è importantissimo per la salute, la longevità e il benessere del singolo, ma può essere al tempo stesso un importantissimo comportamento da seguire a favore della sostenibilità del pianeta. Abbiamo incontrato Fulvio Muzio, già Direttore del Dipartimento di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’ospedale Luigi Sacco, impegnato negli ultimi anni, tra le altre cose, nella realizzazione di modelli che permettano alle persone di verificare la bontà del proprio stile di vita per quanto attiene l’alimentazione quotidiana e di appurarne l’ecosostenibilità con specifici algoritmi.
Cosa si intende per dieta ecosostenibile?
Più che di “sostenibile”, in lingua inglese la parola sustainable, ha il significato di “durevole nel tempo”: non a caso in inglese “sustain” è il nome del pedale del pianoforte che prolunga la “durata” delle note. Quindi, uno stile alimentare può definirsi sostenibile quando ha in sé anche la capacità di mantenersi nel tempo senza perdere le proprie qualità e senza intaccare in maniera consistente le risorse ambientali.
Quindi, curando una sana alimentazione per noi stessi, possiamo nel contempo fare, ogni giorno, anche un’azione più incisiva per salvaguardare l’ambiente a livello globale?
È un dato di fatto che le nostre scelte alimentari abbiano un impatto non solo sulla nostra salute, ma anche sull’ambiente. In particolare, i prodotti di derivazione animale – soprattutto la carne rossa - sono ritenuti tra i maggiori responsabili della produzione di gas serra e del consumo di risorse naturali.
È stato ampiamente dimostrato che un’alimentazione non ecosostenibile protratta nel tempo contribuirà in misura sempre crescente all’esaurimento di tali risorse e a una eccessiva produzione di gas serra, con conseguenze molto gravi per il pianeta e, conseguentemente, per noi che lo abitiamo.
Inoltre, una dieta che non rispetti l’ambiente risulta dannosa per la salute anche in un modo più diretto, dato che favorisce lo sviluppo di patologie croniche (in particolare malattie cardiovascolari e tumori), debilitanti per l’individuo e costose per la società.
Come nasce il Suo interesse scientifico per il binomio alimentazione sana - sostenibilità?
Già in occasione di Expo 2015, con lo staff della Dietologia dell’ospedale Sacco avevamo sviluppato un programma che a partire dall’anamnesi alimentare dell’individuo calcolava l’impatto ambientale della dieta in termini di produzione di CO2, consumo di acqua e di risorse terrestri e marine.
Sottoponendo poi il test ai nostri pazienti abbiamo avuto dei risultati eclatanti: quando la loro alimentazione risultava corretta da un punto di vista nutrizionale, lo era anche dal punto di vista dell’ecosostenibilità.
Di lì è nato un mio interesse personale e professionale a sviluppare programmi di semplice utilizzo quotidiano, come web-app che favoriscano la possibilità di gestire in modo sinergico i due temi, ovvero mangiare bene e consumare meno risorse per l’ambiente.
Il tutto, con una quotidianità di misurazione che diviene uno stimolo concreto a radicare corrette abitudini.
In concreto quali obiettivi si raggiungono con queste web-app?
Innanzitutto hanno uno scopo divulgativo-educativo: al termine dell’esecuzione di un test, l’utente avrà un riscontro non solo sul suo impatto ambientale, ma anche sulla qualità della sua dieta, con consigli personalizzati per limitare gli errori non solo in termini di salute ma anche di impatto sull’ambiente.
Se gli utenti di tali sistemi fossero in numero ragguardevole, si avrebbe un dato epidemiologico interessantissimo.
I dati raccolti costituiscono un punto di partenza per effettuare una ricerca epidemiologica su larga scala, per valutare l’ecosostenibilità della dieta.
Tale indagine potrà poi costituire il punto di partenza per interventi educazionali mirati a rendere la dieta mediterranea, già a minor impatto ambientale rispetto ad altre diete occidentali, ancora più ecosostenibile.
Quali potrebbero essere i partner ideali per questo modello?
Certamente le compagnie assicuratrici, che sono specializzate nell’assicurare grandi collettività, potrebbero fare un’operazione straordinaria rendendo disponibile a bassissimo costo uno strumento per favorire la migliore prevenzione dei singoli, ovvero riducendo e controllando le patologie con una immediata riduzione del costo dei sinistri e raggiungere nel contempo obiettivi misurabili di sostenibilità ambientale.
Quale può essere un consiglio pratico che favorisca al contempo una alimentazione salutare ed ecosostenibile?
La dieta mediterranea è ritenuta uno dei modelli più sostenibili sia per la salute della persona che per l’ambiente; tuttavia nel nostro Paese l’aderenza a questo stile alimentare sta diminuendo, a favore di diete spesso irrazionali, spesso iperproteiche, talvolta addirittura dannose per la salute se praticate per lunghi periodi. Un semplice suggerimento potrebbe quindi consistere nell’adozione di una pratica settimanale nota come “meatless monday”, ovvero il “lunedì senza carne”. È stato infatti evidenziato come la semplice scelta di non assumere alimenti di origine animale per un unico giorno della settimana avrebbe un impatto positivo non solo sulla salute individuale ma, se applicata su grande scala, anche un impatto incredibilmente consistente sulla salute del nostro Pianeta.
Giovanni Favero
Direttore responsabile di RM News
Fonte: RM News n.88 - Agosto 2023